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Attualità

Net economy atto secondo - Tecnologie, sviluppo e innovazione
Convegno di apertura SMAU 2001

Il Forum: la Rete italiana risponde e domanda - pag. 3
Aggiornamento 25.10.01

22. Computer a costo basso

Parto dalla seconda domanda sul fatto se in Italia realmente siamo indietro nel settore del'Ict. In alcuni campi siamo indietro, come ad esempio la diffusione dei computer nelle famiglie o la connessione ad Internet. In altri, invece, siamo più avanti rispetto agli altri: così è stata per la diffusione dei cellulari che non è mai stata così rapida negli altri paesi.
Questo vuole dire che, se ci fosse un'attenta politica di incentivi, allora forse si diffonderebbe ancora di più l'informatica.
Ecco perché mi piacerebbe che venissero dati più aiuti economici per acquistare e utilizzare i computer, incentivi che dovrebbero essere più efficaci di quelli offerti adesso agli studenti, o che forse, potrebbero essere ad esempio la fornitura di computer a un prezzo basso per chi dimostra di averne necessità.
Alberto Pisani

21. Software in prova

Ciò che, a mio parere, ostacola la diffusione dell'informatica, è l'alto costo dei programmi informatici, in particolare di quelli che servono per lavorare. Sarebbe bello trovare un sistema per poter imparare a utilizzare software professionali pagando poco, magari con un periodo di prova e di noleggio. Vi sono programmi che sono utilizzati nel mondo del lavoro che costano milioni e che nessuno si può permettere: ma allora uno come può riuscire ad apprenderli?
Marco Faro

20. Più prudenza

Secondo me troppo si è parlato della Nuova economia senza sapere esattamente quello che poteva significare. Il risultato è che un sacco di gente si è buttata in questo settore senza averne le competenze e senza ben sapere quello che stava facendo. Anche le persone, in Borsa, hanno investito senza riflettere. L'attuale momento di difficoltà può essere un aiuto per imparare a muoversi con più prudenza.
Attilio

19. Una gigantesca illusione

La Nuova Economia sta rivelando il suo volto: ora la gente ha scoperto che i siti Internet costano un mucchio di soldi, sono poche le persone che li visitano e soprattutto non fanno guadagnare. Mi chiedo chi ha creato questa gigantesca illusione e perché, o, meglio, credo di saperlo.
Lucia Scorti

18. Leviamo l'Iva sui prodotti informatici

Sarebbe molto semplice aiutare l'e-commerce in Italia, soprattutto in questo momento. Basterebbe abbassare l'Iva dei prodotti venduti via internet o, addirittura, come è stata fatto negli Stati Uniti, porla uguale a zero. I guadagni per lo Stato ci sarebbero lo stesso come imposte dirette e probabilmente ci sarebbe un grosso aumento del fatturato. Sarebbe un atto politicamente importante e un segnale forte.
In alternativa, si potrebbe portare l'Iva dei computer e di tutto l'hardware al 4% come è sui libri.
Matteo Carta

17. Investire nelle idee

Le Pmi non possono scegliere se inserirsi nella Nuova Economia, semplicemente ci sono già, e se ne devono solo accorgere. Oggi tutto è Nuova Economia perchè ciò che si vende e si commercia sono idee, intuizioni e conoscenza. E' questo il capitale che vale: occorre solo rendersene conto e imparare a investire in questa direzione.
Francesca Ventore

16. Formare gli insegnanti

Lo skill shortage è dovuto al fatto che la scuola non prepara per il mondo del lavoro, ma segue programmi troppo antiquati. E' quindi fondamentale riuscire a rinnovare questi programmi, magari cercando delle interazioni tra il mondo reale delle imprese e quello della scuola. A volte, tra l'altro, gli insegnanti se sanno meno rispetto agli alunni e quindi devono essere aggiornati, con programmi seri che non si limitino a poche ore durante l'anno.
Andrea Lolli

15. Un po' di protezionismo

Le aziende di informatica nel nostro paese rischiano di essere colonizzate da quelle americane così come è già successo nel settore elettronico da parte del Giappone. Sarebbe auspicabile trovare un sistema per difendere le piccole aziende italiane che lavorano nel mondo di Internet, magari privilegiando le imprese europee rispetto a quelle oltreoceano.
Anna Venturi

14. Fare interagire la scuola con l'industria

Per investire in formazione un'idea potrebbe essere quella di fare compiere corsi informatici all'interno delle stesse aziende, corsi che potrebbero valere come un esame universitario o come una materia alle superiori. In questo modo le aziende avrebbero già la conoscenza di alcuni eventuali futuri lavoratori e gli studenti potrebbero vedere come si lavora sul campo e apprendere quelle nozioni che servono davvero.
Riccardo

13. La Falsa Economia

La Nuova Economia non è in crisi: semplicemente è in crisi quella falsa che aveva raccontato che con poco impegno tutti sarebbero diventati ricchi semplicemente acquistando qualche azione di società legate al Web o che avevano nel loro nome la parola Net o qualche cosa di simile.
Anna Manzoti

12. Prospettive illusorie

Non sono d'accordo con la domanda sul quando le aziende della Nuova economia inizieranno a fare utili: già ora le aziende sane producono utili e quelle che hanno un business plan solido inizieranno a produrre utili tra poco tempo. Le società che sono fallite erano quelle che avevano un progetto che, in tempi meno euforici, nessuno avrebbe finanziato perchè non si capiva da cosa avrebbero potuto guadagnare. Dalla pubblicità? Ma quando, se la pubblicità in Italia è monopolio delle televisioni?
Franco Tonio

11. Rilevazione vera

Un sistema per aiutare Internet in Italia sarebbe quello di imporre per legge un sistema unico di rilevazione degli accessi al Web, come è stato fatto, anche se privatamente, dall'auditel: in questo modo gli investimenti della pubblicità crescerebbero perché saprebbero esattamente quante sono le persone a cui i loro messaggi giungono.
Giovanni Ladi