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 Telecomunicazioni

"Offerta convenienza": la voce della Rete
Aggiornamento 30.05.98

30.05.98 Telecom è così furba...

Subject:
Formula urbana e Formula Internet
Date:
Sat, 30 May 1998 13:02:11 +0200
From:
"Claudio Rumolo" <C.Rumolo@agora.stm.it>
To:

Egregio Manlio Cammarata,

a pagina 150 del numero 181 di MC leggo con estremo piacere le cose che ho sempre pensato da quando la Telecom ha introdotto le sue "Formule convenienza", e che (ahimè) non ho mai sentito dire da nessuno: <Ma il principale difetto di questa "offerta speciale" è che resta la differenza tra gli abbonati che hanno un provider nello stesso distretto telefonico e quelli che devono usare la teleselezione.> ... <E se per l'urbana l'importo non si puo' dire alto, per l'interurbana è una cifra tutt'altro che indifferente>.
Innanzitutto Le faccio i miei complimenti piu' vivi per aver capito il VERO nocciolo della questione, cioè quell'aspetto della faccenda che la Telecom è cosi' furba da NON sottolineare.
Io abito a pochi chilometri da Napoli, eppure non faccio parte della rete urbana del capoluogo, quindi mi trovo esattamente nella situazione da Lei cosi' ben descritta.
Ho sentito voci di una possibile riduzione del numero di distretti telefonici da parte della Telecom, cosa che ritengo improbabile, almeno fino a quando la società continuerà ad operare in condizione di monopolio, tuttavia vorrei sapere da Lei se tali voci sono fondate.
Inoltre vorrei chiederLe come fare per manifestare la mia protesta formale per una offerta che a mio giudizio (ma a quanto pare anche a Suo) si rivela iniqua.
Distinti saluti e complimenti per l'ottimo lavoro.
Claudio Rumolo

28.05.98 Telecom è l'unica società...

Subject:
Re: InterLex n.52
Date:
Thu, 28 May 1998 09:19:14 +0200
From:
Fabio <maffio@biella.alpcom.it>
Reply-To:
webmaster@biella.alpcom.it
Organization:
Biella Multimedia
To:

Alla cortese att.ne Avv. Luca Tufarelli
In merito all'articolo n°52 sugli abbonamenti TIN non concordo affatto sulla buona fede di Telecom, che personalmente e non solo io ritengo sia anche premeditato il comportamento di tale societa' nei confronti degli utenti, e in allegato le fornisco le seguenti considerazioni, di cui puo' farne l'uso che crede:

Parto da alcuni dati di fatto.
1) Telecom e' l'unica societa', monopolista, telefonica in Italia che puo' fornire l'allacciamento telefonico agli italiani.
2) Telecom e' l'unica societa', monopolista, telefonica in Italia che puo' fornire linee dedicate (cdn , cda)
3) Telecom Italia e' controllata a livello societario dallo stato stesso che detiene la maggioranza delle azioni.
4) A seguito poi della chiusura per debiti di VOL Telecom acquisisce tale
societa' e crea TOL
5) TOL a causa di problemi con l'antitrust cambia nome e, dicono loro, aspetto societario staccandosi da Telecom e nasce cosi' TIN (vedi http://www.tol.it/ )
6) Sempre per problemi con l'antitrust anche il servizio di connettivita' che Telecom fornisce ai provider cambia nome e sempre a detta loro societa' nasce Interbusiness.

A questo punto abbiamo uno scenario abbastanza completo della situazione, e ne deduciamo che, sempre a detta loro, Telecom , Tin, Interbusiness, sono delle societa' diverse con relativi bilanci e tutto cio' che comporta una gestione contabile.

Parliamo adesso invece di che cosa succede in realta'.
1) Un cittadino che vuole abbonarsi ad internet a 2 possibilita' o si serve di un provider privato o chiama il numero Telecom 187 oppure direttamente ai negozi Insip.
2) Un provider se vuole connettersi ad internet per poi rivendere il servizio deve necessariamente rivolgersi a Telecom per l'affitto di una linea CDN ( tali linee sono ancora regolamentate da decreto ministeriale a favore esclusivo di Telecom)anche se poi prende servizio da altro fornitore.
3) Un provider che vuole prendere servizio di connettivita' da Interbusiness si rivolge alla divisione business di Telecom sia per l'affitto della linea CDN che per la connettivita' ad Internet.
4) Spesso quando una azienda chiama Telecom per la sostituzione di un centralino o altri servizi viene omaggiata di accessi gratuiti TIN forniti dal commerciale Telecom di zona.

Domande:
1) Come e' possibile che un utente privato che ha la connessione con TIN
riceva la fattura di conteggio scatti e servizio internet tutto sulla stessa bolletta intestata a Telecom, se queste due societa' sono a detta loro diverse????
2) Come mai le fatture sia inerenti alle linee CDN - CDA e relative al
servizio di connettivita' preso da Interbusiness sono sempre intestate a Telecom????
3) Come e' possibile che nell'ambito di 2 societa' ( Telecom TIN ) il
commerciale sia sempre la stessa persona????

Tutto questo per dimostrare che in realta' le societa' Telecom, TIN,
Interbusiness sono sempre la stessa societa' al massimo si possono vedere come divisioni all'interno della societa' stessa come dimostrato guardando l'intestazione delle loro fatture che tutte fanno a capo a Telecom.
Motivo per cui se l'autority antitrust ha deliberato che non e' possibile per una stessa societa' monopolista la concorrenza in quanto sleale fornendo a sua volta l'accesso al servizio internet direttamente ai clienti con cui i provider dovrebbero poi lavorare, permettere tale reale concorrenza sleale a favore di Telecom, creando un grave danno economico ai provider stessi.

Spero di aver fatto un chiaro quadro generale della situazione.
Tutto quello che ho scritto e' facilmente verificabile leggendo come detto
l'intestazione delle bollette Telecom.
Sperando di essere stato chiaro rimango in attesa di sue eventuali considerazioni.
Buon lavoro.
Fabio Maffioletti
Webmaster Biella Multimedia

Nota: Le domande esposte nella lettera nascono da un equivoco: che Telecom Italia, Tin e Interbusiness siano società diverse. Invece è vero il contrario, cambia il nome ma l'azienda è una sola.
Tuttavia lo sfogo di Fabio Maffioletti è significativo per capire la confusione generata dai messaggi del "monopolista uscente" e lo stato d'animo di molti utenti della rete. Utenti non occasionali, come un "webmaster". (M.C.)



16.05.98 C'è un problema nella ricerca automatica?

Subject:
Altri problemi sugli sconti provider
Date:
Thu, 16 Apr 1998 18:21:11 +0200
From:
Giovanni Sonego <g.sonego@pianeta.it>
To:


Ci sono altri problemi collegati ai famosi sconti "formula urbana" o "formula convenienza".

1) Nel caso il provider cambi numero (per esempio per potenziale il proprio accesso dotandolo di un ISDN.primario) gli utenti devono rifare la domanda e pagare nuovamente il contributo di attivazione.

2) Sembra, ma non e' sicuro, che lo sconto venga applicato soltanto al capofila di un elenco di numeri di telefono in PBX (ricerca automatica). Cioe'. I provider, spesso, hanno molte linee collegate ad un unico numero (capofila), ma si tratta di linee effettivamente distinte. Se il capofila e' occupato, la telefonata viene automaticamente e trasparentemente dirottata sul secondo numero dell'elenco dei numeri in ricerca automatica. Se anche il secondo e' occupato, si passa al terzo e cosi' via. Sembra che gli sconti vengano concessi sole per le chiamate che sono arrivate al capofila!!!

Cordiali Saluti
Giovanni Sonego

1. Un altro balzello!
2. Questo problema potrebbe essere veramente molto grave, ma è probabile che non sussista. Infatti sembra che lo "sconto" non venga applicato da Telecom attraverso un ritmo più lento degli scatti, ma calcolato al momento dell'addebito sulla bolletta.
Il programma che realizza questa specie di "storno" dovrebbe essere informato del fatto che a un determinato numero, per il quale è stata richiesta la tariffa scontata, può corrispondere un'altra serie di numeri raggiungibili in modo "trasparente" grazie alla ricerca automatica, e quindi applicare lo sconto anche se il collegamento non è stato realizzato con il numero "capofila".
Comunque su questo punto sarebbe gradita una precisazione da parte di Telecom Italia. (M. C.)



16.05.98 Ancora sull'offerta convenienza: per il 5% degli italiani...

Subject:
Formula Urbana: aspetto di interesse generale
Date:
Mon, 16 Mar 1998 20:54:58 -1
From:
"Mario Zambrini" <stu1255@student.unife.it>
To:


Cari Amici di Interlex,

ho visto con piacere il vostro sito, che mi pare esauriente utile e
molto ben fatto. Vi scrivo per sottoporvi una questione che credo vi
sia sfuggita e che ritengo invece essere degna di nota nel commento
al provvedimento Maccanico in materia di riduzione delle tariffe
telefoniche di accesso a Internet.

Fra i molti e corretti dubbi da voi avanzati sulla reale convenienza
della formula di sconto, avete tralasciato un aspetto che oserei dire
fondamentale: non e' assolutamente possibile usufruire dello sconto
da parte di tutti gli utenti residenti in settori telefonici
appoggiantisi ad una centrale analogica. Ora questo e' a dir poco
scandaloso per quanto riguarda il buon senso, ma non so se lo sia
anche in termini di legge.

Volevo da voi un parere sia per quanto riguarda il buon senso, che
per quanto riguarda l'aspetto legislativo, ovvero puo' Telecom sulla
base di questo decreto attuare una tale distinzione nei confronti
del 5% della popolazione italiana o anche chi tecnicamente non puo'
ricevere lo sconto (e questa difficolta' tecnica e poi comunque tutta
da dimostrare) ha il diritto ad averlo.

La prima cosa che ho fatto e' stata di rivolgermi all'Adiconsum di
Ferrara (io risiedo in Provincia, nel piccolo comune di
Massafiscaglia) e dopo essermi sentito dire che la Telecom e' un muro
di gomma (cosa serviranno poi allora le associazioni di consumatori)
mi e' stato detto che avrebbero esaudito la mia richiesta di questa
piccola consulenza di interesse generale, soprattutto per la realta'
locale, se gli avessi procurato gli estremi del decreto. Dopo molti
sforzi non sono ancora stato in grado di recuperarli e volevo
chiedervi se me li poteste indicare, magari aggiungendoli come link
alla pagina dedicata al commento su tale decreto.

Nota. Dal 1. gennaio di quest'anno, in virtù della cosiddetta "liberalizzazione", le tariffe telefoniche non sono più fissate per decreto, e quindi è inutile cercare gli estremi di un provvedimento che non esiste. Gli organismi di telecomunicazioni dovrebbero però dare la massima pubblicità alle condizioni dei servizi offerti ma, a giudicare dai fatti, Telecom Italia non sembra molto attenta al rispetto di queste disposizioni. (M.C.)



12.03.98 "Offerta convenienza" e violazioni della legge 675/96

Subject:
Re: Internet "Formula convenienza"
Date:
Thu, 12 Mar 1998 11:21:10 +0100
From:
Paolo Alberghetti <albp@babele.sole-pn.it>
To:
"''" 

A seguito Suo interessantissimo articolo su MC di Febbraio, vorrei portare la mia esperienza per quanto riguarda il discorso "privacy": la TELECOM Italia, se si richiede il famoso modulo per telefono e non scaricandolo dalla rete, invia all'abbonato il modulo con IL SOLO CONSENSO AMPLIATO pronto per essere firmato! Io ovviamente ho inviato il modulo "Internet" con il consenso ristretto, che anche se non chiaro almeno e un po' piu vincolante per TELECOM. Tra l'altro, per una richiesta simile di modulo non presente in rete (per la visualizzazione del traffico telefonico sulla bolletta) il modulo prevedeva lo stesso la sola clausola ampliata e, solo dopo specifica richiesta al 188 mi e stato promesso l'invio del modulo con la clausola ristretta: bell'esempio di rispetto della privacy!
Attenzione quindi a quello che firmate!

SALUTI
Paolo ALBERGHETTI Sacile PN



10.03.98 La convenienza della "Offerta convenienza" - 1

Subject:
La "Formula Internet" della Telecom
Date:
Thu, 26 Feb 1998 22:11:59 +0100
From:
"M.&.P.Consumi" <consumi@iol.it>
To:
mc.posta@mclink.it
CC:
p.nuti@mclink.it

Spettabile Redazione.

ho sempre apprezzato gli interventi della rivista, che leggo fin dalla sua
nascita, (e l'ottimo Raffaello De Masi mi e' testimonio), in favore di una
politica piu' liberale e aperta verso chi usa il computer e contemporaneamente le linee telefoniche.

Sembrava che con il 1998 finalmente qualcosa di nuovo fosse avvenuto sulla
strada di una reale riduzione dei costi per chi si collega a Internet.

Gia' l'articolo del vostro Cammarata su Microcomputer di Febbraio, ha
messo in luce di quanto invece siamo ancora lontani da questi obbiettivi,
soprattutto per chi ha la sfortuna di non risiedere in grossi centri e deve
sopportare i costi dei collegamenti a Internet a costose tariffe
interurbane.

Nessuna delle nuove "formule" offerte dalla Telecom va in questo senso.

Nemmeno la formula "Internet" che sembrava piu' vicina a queste esigenze.
In realta' serve solo a far fare altri soldi alla Telecom, sia prevedendo
un balzello di lire 10.000 quale "contributo di attivazione" , sia
prevedendo un canone mensile di lire 5.000. (perche'?).

Ma nonostante tutti questi taglieggiamenti, che avrei sopportato con
rassegnazione, io (e credo molti che si trovano nelle mie stesse condizioni), non possiamo accedere nemmeno a questa formula per lo sbandierato : "risparmio del 50% (dopo "i primi due minuti" ) di costo di ciascuna connessione a un fornitore di servizi Internet.".

Il fatto e' che - come spiegato dagli Uffici Sip di Siena - (sbagliano
loro ?) che la formula vale solo per chi risiede in un distretto "dove non
vi sia un provider autorizzato" .

Io abito a Colle Val d'Elsa e il mio "provider" attuale e' a Siena, quindi
apparentemente dovrei ricadere nelle condizioni previste: (provider in un
distretto confinante e tariffa interurbana), ma c'e' il solito cavillo
che la buona Telecom ha previsto. (Il lupo perde il pelo, ma non il vizio).

Ora nel mio distretto é stato istallato un "provider " che peraltro non so
nemmeno chi sia (prima non c'era nessuno) e quindi devo accedere a Internet tramite "questo" provider, altrimenti niente.

E' vero tutto ciò?

E' solo una interpretazione delle nuove disposizioni degli uffici Telecom
di Siena ? Non credo.

E se é vero, é corretto in barba a tutte le disposizioni tendenti a
favorire la concorrenza, le possibilità di scelta, la pluralità, ecc.
ecc.?

In sostanza per accedere a Internet dovrei disdire l'abbonamento con il
precedente provider e farne uno con il provider del posto, sia chi sia ,
bello o brutto, buono o cattivo, economico o costosissimo "purché
autorizzato dal Ministero delle Telecomunicazioni"

Non so se tutto quanto precede vi é noto.

Vorrei cortesemente conoscere il Vostro parere e, se quanto sopra
corrisponde a verità, sarei lieto che la rivista prendesse posizione
contro questo ennesimo abuso delle Telecom e favorisse una diversa
interpretazione delle disposizioni affinché, qualunque utente, a
prescindere dalla località da dove ha la sfortuna di collegarsi a Internet pagasse le stesse tariffe e avesse le stesse "opportunità" come a suo tempo raccomandato dal Parlamento.

Al piacere di un vostro parere, vi ringrazio per la cortese attenzione.

Mino Consumi
Colle di Val d'Elsa (Si)



10.03.98 (lettera inviata a MCmicrocomputer)
La convenienza della "Offerta convenienza" - 2


Alla cortese attenzione di Manlio Cammarata.

Sono un assiduo lettore di MC microcomputer e suo grande estimatore per la
capacita' di spiegare concetti difficili, soprattutto in ambito
giudiziario, in maniera ampiamente comprensibile. Inoltre si dimostra
molto attento alle varie sfaccettature di ogni cosa.

Tornando a me, come "frequentatore" della grande rete, in questo periodo
piu' che mai, sono molto interessato alle questioni economiche dei miei
collegamenti. Cosi' l'articolo "Internet 'formula convenienza' conviene
solo a Telecom?" da lei scritto nell' ultimo numero della rivista, ha
attirato la mia attenzione. Io in realta' non ho un abbonamento privato
tutto per me ma faccio parte di una associazione dove, tra le altre cose,
c'e' un collegamento ad internet (tramite un ISP) condiviso dai soci.
Attenzione, l'associazione e' assolutamente senza scopo di lucro, noi non
ci guadagniamo niente con questa iniziativa perche' i servizi offerti sono
rivolti esclusivamente ai soci. Pero' parlare di soci e' un po'
improprio: in pratica siamo un gruppo di amici che hanno deciso di fare
una colletta annuale per poter disporre di cose che da soli non potremmo
avere.

Ultimamente mi e' giunta voce che noi potremmo chiedere una "formula
convenienza" tra quelle presenti; ma sara' veramente cosi'? Tra i
comunicati ufficiali della Telecom non mi e' mai capitato, spero per mia
disattenzione, di incontrare l'esplicito richiamo alle organizzazioni
senza scopo di lucro. Ho chiesto da piu' parti ma inutilmente. Le varie
caselle di posta elettronica presenti nel sito della TIN sembrano come
quelle di Babbo Natale o della Befana perche' nessuno ti risponde mai. Gli
operatori della Telecom ragionano in termini di categoria del contratto e
a noi, che siamo in categoria A, non spetta alcuno sconto: siamo
paragonati ad una utenza affari, non e' assurdo?.

Da tempo mi chiedo secondo quale criterio la nostra monopolista e
onnipotente compagnia telefonica raggruppa i suoi utenti tra le varie
categorie e se per noi e' mai possibile passare nella B.

Giro a lei queste domande che poi si possono riassumere in una soltanto:
possiamo godere di qualche sconto sul traffico telefonico verso il nostro
provider?

Ringrazio anticipatamente e resto in impaziente attesa di una risposta
(spero positiva).

Distinti saluti.

Stefano Gianfelici

La risposta a queste due lettere è nell'articolo "Non è una questione di sconti, ma di diritti" (M.C.)