Protocollo informatico: un nuovo approccio per la fornitura dei servizi alle
amministrazioni
CNIPA - 20.11.03
da InnovAzione - Periodico quindicinale del Centro nazionale
per l'informatica nella pubblica amministrazione del 1. ottobre 2003
Il 1° gennaio 2004 tutte le amministrazioni pubbliche dovranno adottare le
procedure di protocollo informatico. La scadenza, prevista dal Dpr 445 del 28
dicembre 2000 e per la quale non sono previsti rinvii, oltre che sul rapporto
dei cittadini con la pubblica amministrazione, ha un impatto rilevante anche
sull'organizzazione degli uffici.
Fino ad oggi di fronte ad analoghe prescrizioni le amministrazioni hanno
risposto nei limiti delle loro possibilità e, senza dubbio, in presenza di una
scadenza così precisa ed impegnativa esiste il rischio che diverse
amministrazioni non riescano ad ottemperare nei tempi e modi previsti.
Per risolvere questo tipo di difficoltà il Centro nazionale per l'informatica
nella pubblica amministrazione ha deciso di introdurre una diversa modalità per
la fornitura di servizi alle amministrazioni. La logica degli Application
service provider (Asp) è quella che meglio risponde ad esigenze di rapidità,
efficacia ed efficienza.
In che cosa consiste: le amministrazioni non dovranno più preoccuparsi di
individuare uno o più fornitori, acquisire hardware, software e quanto
necessario, ma si potranno limitare a rivolgersi ad un provider, già
selezionato, che fornirà il servizio con le modalità stabilite da una gara e
uguali per tutti.
Questa novità, che rappresenta un grande passo in avanti per la
razionalizzazione dei servizi e dei loro costi, è stata applicata per la prima
volta per il protocollo informatico.
La spinta innovativa è venuta dal Centro tecnico per la rete unitaria, a suo
tempo diretto da Livio Zoffoli, che nella sua carica attuale di presidente del
Centro nazionale per l'informatica, intende dare ulteriore impulso allo
sviluppo di tale modalità.
Nella figura è rappresentata la complessa struttura del Sistema pubblico di
connettività, alla cui realizzazione è oggi impegnato il Cnipa; un sistema che
collegherà tutte le amministrazioni centrali e locali in banda larga. Un
insieme di service provider fornirà svariati servizi in modalità Asp alle
pubbliche amministrazioni; il protocollo è il primo esempio.
Il protocollo informatico e, più in generale, la gestione elettronica dei
flussi documentali permetteranno l'eliminazione dei registri cartacei e degli
uffici di protocollo, un aumento di efficienza interna e, non ultima, la
possibilità di accesso allo stato dei procedimenti e ai relativi documenti da
parte dei cittadini, delle imprese e delle altre amministrazioni.
La gara in corso di espletamento per l'affidamento del servizio di gestione
del protocollo informatico e dei flussi documentali in modalità Asp prevede l'offerta
alle amministrazioni dei seguenti servizi:
- REPRO - Gestione nucleo minimo di protocollo ovvero le funzioni minime
previste dalla norma di tenuta del registro di protocollo e segnatura dei
documenti;
- GeDOC - Gestione documentale per la gestione informatica dei documenti in
modalità avanzata, che consenta l'interoperabilità tra varie Aree
organizzative omogenee con l'utilizzazione della firma digitale e della posta
elettronica (normale e certificata). Gli utenti del documentale possono accedere
a tre tipologie di archivi: lavoro, corrente, deposito;
- STORE - Archiviazione ottica dei documenti che comprende: servizi di revisione
specialistica per la ricognizione e riorganizzazione degli archivi; servizi di
acquisizione elettronica e archiviazione ottica dei documenti; conservazione
sostitutiva (e successiva distruzione del cartaceo) secondo le procedure
previste dalla delibera Aipa 42/2001;
- altri servizi accessori tra cui la consulenza organizzativa (Bpr); la
formazione, la migrazione degli archivi.
La fornitura sarà regolata da un Contratto quadro della durata di 48 mesi
prorogabile per ulteriori 24 mesi e prevede la predisposizione di un centro
servizi (con call center, sistemi di e-learning, di controllo dei livelli di
servizio e di rendicontazione dell'utilizzo), con gli elevati livelli di
funzionalità, affidabilità e sicurezza previsti dalle normative vigenti.
Tutte le pubbliche amministrazioni previste dal decreto legislativo n. 165 del
2001 potranno aderire sottoscrivendo la convenzione pubblicata sul sito http://protocollo.gov.it,
ma sarà comunque garantita la più ampia libertà di azione e di scelta: l'amministrazione
aderente potrà usufruire in modo flessibile di qualsiasi servizio tra quelli
previsti, attraverso l'emissione di semplici ordinativi di fornitura, con il
solo vincolo di aderire al servizio REPRO per un periodo di almeno 24 mesi. I
servizi GeDOC, STORE e altri servizi accessori, potranno essere richiesti solo
dopo aver aderito al servizio di base REPRO.
Il servizio in modalità Asp applica per la prima volta a livello nazionale
due importanti innovazioni:
1) il riuso del software: l'articolo 25 della legge 340/2000 afferma che
"le pubbliche amministrazioni che siano titolari di programmi applicativi
realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno facoltà di
darli in uso gratuito ad altre amministrazioni pubbliche, che li adattano alle
proprie esigenze". È stato pertanto sottoscritto un protocollo d'intesa
tra il Ministero dell'economia e delle finanze e il Centro tecnico con il
quale il Ministero concede al Centro la possibilità di utilizzare il proprio
sistema di gestione documentale per la realizzazione del servizio. Partire da un
sistema di gestione documentale già utilizzato da una amministrazione di così
grandi dimensioni (utilizzato da tutte le componenti del Ministero: Tesoro,
Ragioneria generale dello stato, Finanze, da tutte le direzioni provinciali
della Ragioneria e da tutte le Agenzie fiscali), ha permesso di realizzare un
impianto del servizio in tempi più rapidi e a costi più contenuti.
2) modalità di erogazione Asp: è l'offerta di un servizio applicativo che
non richiede per l'utilizzo l'acquisizione, da parte del cliente, di
infrastrutture specifiche e conseguenti investimenti iniziali. Può essere
richiesto in modo flessibile e correlato alle proprie esigenze, direttamente all'erogatore
sostenendo costi esclusivamente basati sugli effettivi consumi. L'impianto del
servizio in modalità Asp permetterà alle amministrazioni di pianificare l'introduzione
del servizio in modo graduale, man mano che le unità organizzative saranno
pronte a recepire le procedure, acquisendo di volta in volta solo i servizi
effettivamente utilizzabili dagli uffici e sostenendo, in questo modo, i soli
costi correlati ai consumi.
Il Centro tecnico verificherà, nel tempo, che il contratto quadro copra il
fabbisogno complessivo delle amministrazioni e, se l'adesione delle
amministrazioni superasse i massimali previsti per la fornitura dalla gara in
corso, il Centro tecnico provvederà ad emanare ulteriori gare per l'aggiudicazione
di nuove forniture. E, nel caso in cui gruppi di amministrazioni locali
sviluppassero aggregazioni a livello territoriale, il Centro tecnico potrà
verificare la possibilità di specializzare la fornitura sul territorio
favorendo la gestione locale di iniziative analoghe.
Il servizio in modalità Asp è la prima esperienza su scala nazionale, ma
potrebbe rappresentare un modello replicabile per altre iniziative previste dal
programma di legislatura per l'informatizzazione della PA.
Le pubbliche amministrazioni infine, trovano vantaggio da questa soluzione
non solo per gli aspetti economici ma anche perché, non dovendo né progettare
né realizzare il sistema informativo di gestione documentale, possono dedicare
le proprie risorse agli aspetti organizzativi interni all'amministrazione: uno
dei punti più critici dell'intero progetto di introduzione della gestione
documentale. Infatti, secondo una rilevazione condotta nel dicembre 2002 dal
Centro di competenza per il protocollo informatico e la trasparenza
amministrativa, il problema degli aspetti organizzativi interni era quello più
frequentemente segnalato dalle amministrazioni. Nove mesi fa, solo il 21% delle
amministrazioni si trovavano in una fase realizzativa che si poteva definire
avanzata; quasi il 35% erano ancora in una fase preparatoria e solo un numero
ristretto di amministrazioni avevano effettuato gli interventi organizzativi
richiesti dalla normativa, quali ad esempio la creazione di nuove Aree
organizzative omogenee (Aoo) al posto dei vecchi uffici di protocollo, dotate di
titolari aggiornati e di propri responsabili. Anche secondo la seguente
rilevazione svolta nel luglio di quest'anno, le Aoo continuano ad essere un
momento difficile del processo relativo al protocollo informatico: la maggior
parte delle amministrazioni le ha individuate sulla carta ma, pur apprezzando e
condividendo il vantaggio funzionale ed organizzativo derivante dalla
pubblicazione sull'indice Ipa, non le hanno ancora ufficializzate. Dalla
rilevazione di luglio emerge comunque che le amministrazioni hanno raggiunto una
piena consapevolezza dell'importanza del progetto e, da dicembre, sono stati
fatti molti progressi. Pur dovendo fare i conti con budget ristretti e le altre
priorità legate al mandato istituzionale, è stato compreso il forte impatto
organizzativo della normativa.
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