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 Attualità

"Piazze telematiche", un progetto sempre più attuale
di Giuseppe Silvi* - 31.01.02

Nello stesso giorno, il 24 gennaio, il Ministro dell'innovazione Stanca e quello dell'ambiente Matteoli, uno da Amman e l'altro da Roma, parlano del telelavoro come antidoto allo smog e annunciano iniziative a breve termine (vedi Le dichiarazioni dei ministri).
C'è da augurarsi che accordi come quello tra il comune di Milano e il Dipartimento dell'innovazione e delle teconologie annunciato da Stanca per l'avvio della sperimentazione del telelavoro in modalità desk sharing, venga esteso nel più breve tempo possibile al numero più elevato di comuni, e così pure per gli interventi strutturali che saranno inseriti nel pacchetto anti-smog presentato da Matteoli nel suo incontro con i responsabili delle Regioni.

Merita un plauso un Ministero dell'ambiente, che detta sette comandamenti per ripulire le città italiane dallo smog in nome, per conto e in difesa del "cliente ambiente", e in un momento in cui la tendenza resta più o meno quella di sempre: tamponare l'emergenza smog con blocchi del traffico e proclamare, come da rituale, eventuali interventi strutturali più in là nel tempo, magari tra 5 o 10 anni.
Mentre il "cliente ambiente" continua ad essere maltrattato, le aziende che operano sul mercato globale si adoperano con accanimento per rendere adeguate le loro organizzazioni a rispondere con tempestività e professionalità alle esigenze, e persino ai capricci, dei loro clienti, pur di non perderli.

Tali aziende sono talmente impegnate ad allargare la loro platea di clienti da non accorgersi di trascurare in modo maldestro un cliente top ed unico: il "customer ambiente", la cui "satisfaction" è alla base della sopravvivenza e dello sviluppo dei loro stessi mercati. Se il "cliente ambiente" entra in crisi, c'è da aspettarsi che entrino in crisi mercati di riferimento per vaste platee di clienti...
E' sufficiente leggere i numeri scanditi dal World Human and Natural Resources Clock sulla home page dell'International Research Development Centre (IDRC) di Ottawa per rendersi conto che l'emergenza smog di questi giorni è solo uno dei tanti segnali inequivocabili che stanno a dimostrare che la salvaguardia dell'ambiente deve occupare il primo posto nelle agende di tutti i governi.

L'orologio delle risorse fornisce in tempo reale il monitoraggio dell'aumento della popolazione mondiale e della contemporanea diminuzione delle terre coltivabili che sono una risorsa in continuo cambiamento per variazioni climatiche, disastri naturali e incessanti interventi umani sul territorio.
L'IDRC intende segnalare ai visitatori del proprio sito la pericolosità delle tendenze del modello di sviluppo attuale, che costringe tutti noi, abitanti di questo pianeta sempre più affollato (circa 6.177.612.000 abitanti alla data del 30 gennaio 2002), a rassegnarci e ad abituarci a convivere con nuovi scenari per niente allettanti, a cominciare dalle città piene di smog.

Riorientare l'attuale modello economico industriale verso un nuovo modello di sviluppo "integrato e sostenibile" è una necessità non rinviabile.
La telematica è l'unico strumento che può dare risposte adeguate a questa necessità, sia tramite la pratica quotidiana del telelavoro, sia attraverso un suo utilizzo finalizzato alla gestione del territorio e delle risorse.

Tutto ciò comporta scelte molto più coraggiose sul piano socio-culturale ed organizzativo che non sul piano degli investimenti.
I vantaggi che deriveranno da queste scelte coraggiose potranno essere straordinari sia per la salvaguardia dell'ambiente, sia per creare nuovo lavoro legato alla net economy e alla società dei servizi (noleggio ovunque diffuso sul territorio di prodotti e servizi, sviluppo di nuovi know how, di design, di modelli di ingegnerizzazione, di valore aggiunto ecc.).

Facendosi interprete di tutto questo, Piazze telematiche avanza alcune proposte e chiede di tenerne conto sia nei progetti pilota di telelavoro in modalità desk sharing del Ministero dell'innovazione, sia nel varo del pacchetto delle misure anti-smog del Ministero dell'ambiente.
Queste, in sintesi, sono le proposte.

1. Prevedere incentivi quali sgravi fiscali o contributi a fondo perduto per istituzioni, aziende e altri enti pubblici o privati che si rendano disponibili ad ospitare in alcune parti dei loro edifici (ad esempio nel piano terreno e nei primi piani) aziende private o consorzi di fornitori di servizi telematici a larga banda a pagamento fruibili da parte di tutti i cittadini e delle piccole e medie imprese (servizi di videoconferenza su grandi schermi, postazioni per il telelavoro, teleshopping, telebanking, telemedicina, ecc.).

2. Rendere obbligatoria la nomina della figura del mobility manager in istituzioni, aziende e altri enti pubblici o privati con oltre 800 dipendenti, e quindi sanzionabile in caso di inadempienza. (Il decreto Ronchi sulla "Mobilità sostenibile nelle aree urbane", emanato il 27 marzo 1998, propone che tutte le aziende e gli enti pubblici con più di 300 dipendenti per unità locale e le imprese con oltre 800 dipendenti complessivamente debbano identificare un mobility manager che metta a punto il "Piano degli spostamenti sistematici casa-lavoro" dei dipendenti, contribuendo così alla riduzione dell'utilizzo dell'auto privata.
Essendo però l'istituzione del mobility manager non obbligatoria, il risultato è che anche gruppi industriali con insediamenti che superano ampiamente i 300 o addirittura gli 800 dipendenti, non lo abbiano mai nominato).

3. Varare dei provvedimenti che obblighino tutte le pubbliche amministrazioni centrali e locali e i grandi gruppi industriali e finanziari a dotare i propri edifici sul territorio di infrastrutture telematiche tali che sia possibile per i dipendenti appartenenti a società dello stesso gruppo di scegliere di andare a lavorare in uno degli edifici più vicino alla loro casa. In uno stesso edificio ci saranno ad esempio 100 stanze riservate ad una delle aziende del gruppo, 40 riservate ad un'altra e così via.
I dipendenti appartenenti alla varie società del gruppo, tramite le intranet aziendali, potranno così svolgere il loro lavoro non lontano da casa, o comunque in un ufficio raggiungibile facilmente tramite i mezzi di trasporto pubblico, e nel contempo avere garantita la socialità. La firma digitale serve anche a validare gli atti compiuti a distanza.

4. Ricorrere ad un più ampio ed esteso utilizzo degli strumenti della serie ISO 9001 (incentrati sulla customer satisfaction), della serie ISO 14001 (incentrati sullo sviluppo sostenibile) e del registro europeo EMAS (incentrati sulla eco-concertazione tra istituzioni, aziende e cittadini), per la certificazione dei sistemi di gestione qualità e Ambiente (SGQA) nel contesto di tutte le pubbliche amministrazioni centrali e locali

5. Promuovere progetti di infrastrutture di pubblica utilità che prevedano un utilizzo sempre maggiore di strumenti telematici, il che significa più reti a larga banda, più reti locali, più server, più postazioni multimediali, più modem, più "piazze telematiche", più centri di "tele-automobili", più servizi e sempre meno automobili, meno nuove strade, meno parcheggi, meno capannoni industriali . in definitiva più schermi digitali e meno parabrezza di automobili.

Per chiudere, ecco alcuni progetti pilota di "Piazze telematiche", già realizzati o in fase di avviamento.

Progetto pilota urbano Una rete di piazze telematiche per la città di Napoli

Nella piazza telematica di Scampìa (apertura prevista entro la prima metà di quest'anno) sarà offerta una vasta gamma di servizi telematici a pagamento, al costo e gratuiti.
A questi servizi, in virtù di un progetto di interesse regionale che si sta concretizzando con l'amministrazione della regione Campania, si aggiungerà un importante servizio di alto valore sociale ed economico, costituito da un "sistema per l'incontro automatico tra domanda e offerta di telelavoro" in cui viene introdotto il concetto di "certificazione delle competenze". In particolare sarà collocato all'interno della piazza telematica un servizio funzionalmente integrato con il primo "Centro dell'impiego della città di Napoli", da poco realizzato proprio nel quartiere di Scampìa. Queste le caratteristiche previste per il servizio:
1) inserimento - nel data base della piazza telematica - dei curricula di chi cerca lavoro e certificazione delle relative competenze, anche per mezzo di firma digitale sulla documentazione trasmessa telematicamente;
2) gestione degli annunci e dei curricula per la preselezione automatica delle candidature e le offerte di telelavoro;
3) individuazione delle attività "telelavorabili" che le imprese accettano di delocalizzare in Campania e definizione dei requisiti logistici, tecnologici ed applicativi richiesti;
4) creazione di "pacchetti d'offerta di telelavoro" da presentare alle aziende richiedenti (in special modo del Nord Italia) comprendenti la soluzione logistica offerta dalla piazza telematica (postazioni di lavoro, applicativi e strumenti informatici ) e i servizi aggiuntivi disponibili;
5) supporto operativo ai centri per l'impiego per il reclutamento e la preselezione dei candidati rispondenti ai requisiti richiesti dalle imprese;
6) formazione dei telelavoratori sull'utilizzo dei tool di telelavoro, in particolare l'applicazione per il lavoro cooperativo su rete, coordinamento e monitoraggio dei telelavoratori nella fase di start-up; i corsi permetteranno di "certificare", di volta in volta, gli skill dei lavoratori, offrendo quindi maggiori garanzie alle aziende committenti;
7) gestione dei contratti di telelavoro, nel rispetto della normativa vigente;
8) formazione dei soggetti gestori che amministrano il sistema (addetti ai centri per l'impiego della regione Campania).

PRUSST - Piazze telematiche (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) del Ministero dei lavori pubblici:
Provincia di Asti
Regione Umbria
Centro Multimediale di Terni