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 Attualità

27 novembre: la grande occasione. E l'ultima
di Manlio Cammarata - 16.11.98

La conferenza "Emergenza Internet", che avrà luogo a Napoli tra undici giorni, non è uno dei tanti, troppi convegni sulla Rete che da alcuni anni si svolgono a ritmo continuo. Potremmo definirla come "gli Stati Generali" dell'internet italiana. Un'occasione unica - e forse irripetibile, più avanti vedremo perché - per mettere intorno a un tavolo tutti coloro che hanno, a diverso titolo, un ruolo decisivo nello sviluppo della Rete in Italia.

Per capire l'importanza dell'evento è necessario prima di tutto considerare che l'Associazione Italiana Internet Providers, che lo ha organizzato, si può considerare sotto molti aspetti rappresentativa dell'universo dei fornitori di accesso all'internet italiani. In totale essi sono probabilmente tra i sei e i settecento (forse nemmeno il Ministero delle comunicazioni sa esattamente quanti sono), e la grande maggioranza è costituita da imprese piccole o piccolissime. Ma nella trentina di aziende associate all'AIIP ci sono quasi tutte le maggiori - da Italia Online a I.net, a MC-link - che raccolgono circa il novanta per cento degli abbonati, con l'esclusione di Telecom Italia Net (Tin), che da sola detiene circa la metà del mercato.

Ed è proprio la contrapposizione tra il mondo dei "privati" in senso stretto e il gestore "monopolista uscente" (e recalcitrante...) il motivo di maggiore interesse del dibattito del 27 novembre. L'AIIP ha ottenuto l'apertura di un'istruttoria contro Telecom da parte dell'Autorità garante della concorrenza. Ma al di là di quelle che potranno essere le decisioni sulla vertenza, per le quali dovremo attendere ancora qualche mese, dalla conferenza di Napoli dovrebbe emergere con sufficiente chiarezza l'orientamento delle istituzioni sui diversi problemi che hanno ostacolato fino a oggi lo sviluppo dell'internet in Italia.
Perché i temi proposti dall'AIIP, articolati in quattro sessioni nel
programma della conferenza, sono con tutta evidenza quelli più sentiti dai fornitori. E vengono messi sul tavolo davanti a un gruppo di interlocutori che rappresenta il potere decisionale ai massimi livelli: il Ministero delle comunicazioni, l'Autorità per le garanzie, il Ministero dell'industria, il Garante dei dati personali, la stessa Telecom Italia.

Alla fine della prossima settimana sapremo se è stato finalmente compreso il valore del mercato telematico e delle tecnologie dell'informazione nel loro insieme, e quindi se è stata recepita la gravità della "emergenza Internet", o se le varie autorità continueranno a ripetere i soliti discorsi di circostanza, per tornare a occuparsi subito dopo delle loro faccende. E quindi se perderanno anche loro un'occasione unica.

Un punto deve essere chiaro: non si può più perdere tempo. L'internet è giunta a una fase cruciale del suo sviluppo: l'ormai praticamente certo decollo del commercio elettronico, a livello mondiale, potrebbe farne in poco tempo la chiave di volta del mercato globale. Questo significa che i paesi che non sapranno tenere il passo degli altri resteranno nel ruolo passivo di acquirenti o consumatori delle iniziative altrui, con tutte le conseguenze che si possono intuire, anche per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro.
Ecco perché la conferenza di Napoli non è solo la grande occasione per stimolare decisamente lo sviluppo dell'internet in Italia, ma è anche l'ultima: tra un anno, se si aggiungerà altro ritardo a quello già accumulato, i giochi saranno fatti e non resterà che piangere sulle occasioni perdute.

* * *

Dedichiamo questo numero e il prossimo, che sarà on line lunedì 23, alla conferenza di Napoli, con una serie di articoli sui problemi che determinano la "emergenza Internet". Fra gli altri argomenti della prossima settimana saranno in primo piano la questione del "147" e la responsabilità dei provider per i contenuti.