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 Il diritto di accesso

Accesso gratuito e free software, un emendamento da salvare
14.12.2000

L'emendamento alla legge finanziaria 2001 (free software e dati pubblici gratuiti),  presentato in commissione dal senatore Milio è stato dichiarato inammissibile per mancanza di copertura finanziaria.
La proposta conteneva due distinte previsioni. La prima diceva che

1. La ricerca, la visualizzazione, l'estrazione e la consultazione per via telematica di testi, dati comunque strutturati, documenti e atti in genere, esistenti su sistemi informativi della pubblica amministrazione, suoi concessionari, soggetti pubblici e privati gestori di pubblici registri, sono gratuite per chiunque e sono esenti sin dall'origine dal pagamento di diritti anche d'abbonamento, imposte, tasse o tributi in genere.

La seconda riguardava invece l'apertura della pubblica amministrazione all'uso di programmi non proprietari, con tutti i vantaggi che abbiamo più volte elencato in queste pagine:

5. Entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge, il Governo, sentita l'Autorità per l'informatica nella Pubblica Amministrazione, emana un regolamento per l'esame di progetti e la progressiva adozione di sistemi operativi e soluzioni applicative non proprietari, in funzione delle esigenze informatiche delle singole amministrazioni, tenendo conto dei possibili risparmi di spesa e delle opportunità di sviluppo della produzione di software nazionale. Le norme regolamentari non dovranno impegnare il bilancio dello Stato.

Mentre quest'ultimo comma non determina alcun onere per le casse dello Stato, l'abolizione dei vari balzelli che gravano sull'accesso ai dati pubblici può determinare un piccolo "buco" nei conti: secondo stime attendibili si tratta di un centinaio di miliardi l'anno, dai quali vanno però detratte le spese per la riscossione. Dunque una cifra non rilevante nel quadro complessivo della legge finanziaria, e che non dovrebbe essere difficile reperire.
L'accesso gratuito ai documenti pubblici potrebbe costituire un incentivo non indifferente all'uso della Rete nei rapporti tra cittadini e amministrazioni, nel quadro delle iniziative per l'e-government annunciate dal Governo, e anche nell'ottica europea: si legge sul sito della Funzione pubblica una notizia ANSA, secondo la quale al recente vertice di Nizza i Paesi membri hanno confermato l'impegno di garantire l'accesso generalizzato per via elettronica a tutti i servizi pubblici entro il 2003).

Inoltre l'accesso gratuito alle banche dati pubbliche completerebbe il quadro del testo unico sulla documentazione amministrativa, la cui approvazione definitiva è ormai imminente. Si aggiunga che l'ultima legge di semplificazione, la 340/2000, prevede all'art. 25, comma 2, l'accesso gratuito tra le amministrazioni. Con la  gratuità per l'accesso ai cittadini si avrebbe una perfetta chiusura del cerchio.
Sarebbe quindi opportuno che lo stesso Governo ripresentasse l'emendamento nell'imminente discussione in aula.
Anzi "gli" emendamenti, separando le due proposte, affinché l'eventuale bocciatura dell'accesso gratuito per mancanza di copertura finanziaria (o per altri motivi), non blocchi anche la proposta sul software libero, che non costa nulla.

(M. C.)