Garante
per la protezione
dei dati personali
Comunicato
stampa
01.03.99
CEDOLINI DELLO STIPENDIO
NEL RISPETTO DELLA PRIVACY
I "cedolini"
dello stipendio dei lavoratori devono rispettare la
privacy e, a questo fine, i datori di lavoro dovranno
adottare le necessarie misure a tutela della riservatezza
dei dati in essi contenuti.
Lo ha stabilito il Garante per la protezione dei dati
personali nel parere fornito ad un Comune, nel quale ha
richiamato principi e indicato modalità e accorgimenti
validi sia per il settore pubblico sia per il settore
privato.
L'Autorità ha osservato innanzitutto che i dati presenti
nelle buste paga rientrano nella nozione di "dato
personale" contenuta nella legge n. 675 del 1996
essendo collegati a persone individuate o individuabili.
Alcuni di questi dati possono avere natura
"sensibile" (sussidi di cura, indennità
missione handicappati, iscrizione al sindacato, ecc.) o
rendono opportune maggiori cautele (multe disciplinari,
pignoramenti per alimenti o tasse, ecc.).
Pertanto, fermo restando, come ovvio, che i dati
contenuti nel cedolino possono essere utilizzati da parte
degli incaricati che li devono trattare per la gestione
del rapporto di lavoro, essi non devono essere
immediatamente accessibili ad altre persone che non siano
i diretti interessati.
Il dipendente ha interesse a poter verificare nel modo
più semplice possibile le voci relative a ritenute ed
emolumenti, ma questo non preclude alla amministrazione
di poter eliminare dai cedolini determinati particolari
relativi a situazioni strettamente personali o familiari,
come ad esempio la causa del pignoramento, la ragione del
sussidio, la sigla del sindacato.
Per gli altri dati, la cui inclusione nel cedolino è
necessaria nell'interesse del dipendente, andrebbero
invece adottate opportune cautele che possono consistere,
ad esempio, nel piegare e spillare il cedolino,
nell'imbustarlo o nell'apporvi una copertura delle parti
più significative che non riguardino dati di comune
conoscenza (generalità, ufficio di appartenenza, ecc.) o
nell'introdurre la cosiddetta "distanza di
cortesia" agli sportelli.
Nelle amministrazioni dotate di un efficiente sistema
informativo si potrebbero poi individuare, ha suggerito
il Garante, ulteriori modalità basate sulla riduzione al
minimo dei dati contenuti nel cedolino o sulla
possibilità per il dipendente di accedere facilmente,
mediante l'uso di una password, a tutte le informazioni
che riguardano il suo stipendio.
1.3.1999
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