Anno XIII - N. 397
13 novembre 2009
Gli italiani spendono quasi un miliardo di euro l'anno per seguire le partite di calcio in TV. Il mercato dei diritti per le diverse piattaforme è diviso tra diversi fornitori di contenuti. Qualcuno fa la parte del leone. Ma un giudice di Milano ferma tutto: l'offerta è da rivedere.
Calcio e diritti TV: i piccoli reclamano la loro parte
(F. Alù)
Home Curriculum Forum Mappa del sito E-mail Archivio
Tra leggi e sentenze la storia "illegale" della televisione italiana

Per saperne di più
BLOG

Allegato alla rivista Digital Video nelle regioni dello switch-off
Come passare alla TV digitale e vivere felici
Roma, switch-off OK. Aspettiamo lo switch on! (Blog - 18 novembre)
La relazione del presidente dell'AGCOM alla Commissione di vigilanza

Attacco all'indipendenza di Rai 3, il canale "fuori controllo"

Televisione: presto l'informazione a reti unificate

Sono iniziate le manovre per "normalizzare" anche la terza rete della Rai. Tivù Sat resta un annuncio. Si congelano i fondi per la banda larga. Sky sul digitale terrestre prima del 2012 in violazione delle decisioni UE. L'anomalia cresce.

13 novembre 2009

Forse è una coincidenza. Ma converrete che è singolare: domenica scorsa il presidente della Camera Gianfranco Fini è andato da Fabio Fazio a Che tempo che fa e ha detto alcune cose non gradite al presidente del Consiglio. Proprio da Fazio, su un canale e in una trasmissione che da tempo sono sulla lista nera del signore delle televisioni. Non da Vespa, non nei canali unificati di "Raiset", ma in quel covo di sovversivi che è la terza rete dell'emittenza pubblica.
Dove andrà quando sparirà anche questo scampolo di televisione non allineata alle cinque reti controllate dal signore delle televisioni? Si vuole infatti cacciare Paolo Ruffini, apprezzato direttore di Rai 3, che da da più di vent'anni è un feudo della sinistra. Di che cosa è colpevole Ruffini? Non fa bene il suo lavoro? Il canale perde spettatori? No. Il canale va bene, il rapporto tra i costi e l'audience è il migliore dei tre canali generalisti Rai. Ma non piace al capo, è una voce fuori dal coro. Deve essere "normalizzato". Signorsì, rispondono i suoi preposti alla gestione dell'azienda. E si apre il "totonomine", come al solito. (continua)
 
Finalmente in libreria (dove?)
Come acquistarlo on line
BLOG
Scomparsi i canali Rai (12 novembre)

Ancora in primo piano

Sono i non-giornalisti che fanno buona parte dell'informazione
Si intitola "Una vita da (giornalista) precario" il rapporto dell'Osservatorio sul precariato del Consiglio nazionale dell'Ordine. Dal quale si rileva che la maggior parte dell'informazione nel nostro paese è fatta "non giornalisti".
(Giornalista): una professione tra parentesi (30 ottobre)
Giornalisti e precari: la casta dei "giornalari" (3 giugno)
I documenti dell'Ordine dei giornalisti
Una vita da (giornalista) precario
Documento di indirizzo per la riforma dell'Ordine dei giornalisti
Pubblicazione iscritta nel registro della stampa del Tribunale di Roma con il n. 585/97 Direttore responsabile Manlio Cammarata
© Interlex 2009 - Informazioni sul copyright - Privacy