[inforum/ztop.htm]

FORUM MULTIMEDIALE
LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE


ATTUALITÀ
La bozza di disegno di legge "Atti e documenti in forma elettronica" pubblicata dall'AIPA

Terminologia crittografica
di Corrado Giustozzi

(Questo intervento è tratto dall'articolo pubblicato in "Informatica e Società" su MCmicrocomputer n 168, dicembre 1996)

Il campo della crittografia, solo di recente balzato all'attenzione del grosso pubblico e degli organi di informazione, soffre purtroppo dell'uso di termini errati o imprecisi, spesso modellati maccheronicamente dai tecnici sui corrispondenti termini inglesi. Ma la crittografia è una disciplina che affonda le sue radici storiche in Italia (gli ambasciatori della Repubblica Veneziana e i Messi Pontifici erano i principali utilizzatori di tecniche crittografiche del Rinascimento...) e dunque dispone di un nutrito ancorché‚ corretto insieme di termini che vale la pena di usare quando opportuno. E dunque bando agli anglicismi "crittare" o peggio ancora "encrittare", modellati sull'inglese "to encrypt": il verbo corretto è "cifrare" o "mettere in cifra"; mentre l'azione del cifrare si chiama "cifratura", non "crittazione" o "crittografazione". Il sistema di crittografia si chiama semplicemente "cifrario", mentre il messaggio risultante dalla cifratura è un "testo cifrato", in contrapposizione al "testo in chiaro" che è l'originale. La "chiave" è invece la particolare parola, o frase, utilizzata per applicare ad un testo chiaro le regole del cifrario per produrre un testo cifrato. Un antico principio della crittografia dice che il cifrario in s‚ può essere pubblico, e che tutta la segretezza di un testo cifrato deve risiedere non nel cifrario ma nella chiave usata per cifrare. L'operazione inversa alla cifratura si chiama "decifratura" e, attenzione, non è la stessa cosa della "decrittazione"! Fra "decifrare" e "decrittare" vi è infatti una differenza sostanziale: chi decifra è infatti colui il quale è legittimamente in possesso della chiave del cifrario, e la applica secondo le corrette regole per mettere in chiaro un testo cifrato a lui regolarmente destinato; chi decritta, invece, è un estraneo che non è affatto in possesso della chiave, ma tenta fraudolentemente di venire a conoscenza del contenuto di un testo cifrato a lui non destinato utilizzando sistemi indiretti. (da MCmicrocomputer n. 168 - dicembre 1996)

Pagina precedente
Sommario attualità


FORUM MULTIMEDIALE LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE