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Secondo convegno del Forum multimediale "La società dell'informazione"
LA LEGGE E LA RETE
Roma, 12 novembre 1997

Un primo bilancio
di Manlio Cammarata . 12.11.97

La prima osservazione conclusiva che mi viene in mente è la profonda differenza tra l'atmosfera di oggi e quella del 28 giugno del '95, quando alla Luiss si concluse la prima discussione "fisica" del Forum multimediale. Allora, tra cerimoniali accademici, effetti speciali e vivaci polemiche, concludemmo: "La tecnologia avanza, il diritto arranca".

La situazione è profondamente cambiata. E non solo perché il quadro legislativo è in evoluzione (anche se le nuove norme appaiono tutt'altro che adeguate), ma soprattutto perché si stanno diffondendo la consapevolezza e la conoscenza dei problemi giuridici posti dalla sempre più penetrante diffusione delle tecnologie dell'informazione.
Oggi non tutti gli argomenti di attualità sono stati esaminati, anche perché in tre ore è difficile parlare di tutto, ma sono emersi con chiarezza gli aspetti più significativi delle questioni più importanti. Non è possibile riassumere in poche battute tutto ciò che è stato detto, ma vorrei comunque richiamare quelli che mi sembrano i punti più importanti.

Innanzitutto le due "relazioni ufficiali". La prima, quella del consigliere Giovanni Buonomo, dell'AIPA, ha fatto il punto sulle prospettive di evoluzione della pubblica amministrazione in funzione del progetto della rete unitaria e dei regolamenti sul documento informatico. Sono cose nuovissime, e dovrà passare un po' di tempo prima che si diffonda la consapevolezza della portata rivoluzionaria di questi progetti. Con i suoi successivi interventi Buonomo ha fugato anche qualche perplessità, come quelle espresse dall'avvocato de Grazia, sicché possiamo guardare il futuro con un certo ottimismo, per quanto riguarda questa materia.

Anche il discorso dell’ingegner Claudio Manganelli, componente del Garante per la protezione dei dati personali è stato di grande interesse. Devo dire che Manganelli ci ha un po' rassicurato, non solo perché ha di fatto riconosciuto qualche punto debole della legge 675/96, ma ha dato importanti chiarimenti sul regolamento per la sicurezza: l’emanazione è questione di giorni, ha detto, e conterrà misure realmente "minime", anche in considerazione delle responsabilità penali previste dalla legge. E, per quanto riguarda le ipotesi di autoregolamentazione e il futuro decreto legislativo sulla protezione dei dati nei servizi telematici, fa piacere che sia d'accordo con noi nella critica dei sistemi di rating dei contenuti e delle improbabili "autorità" che vorrebbero definirne i criteri.

Un altro punto che mi sembra importante è la novità costituita dall'iscrizione di InterLex nel registro della stampa. Abbiamo sentito tutti la battuta a mezza voce del dottor Corasaniti, diretta a me: "Ma chi glie l’ha fatto fare?" Ma lui conosce la risposta: mi sono battuto per la registrazione della rivista come "periodico diffuso su Internet" proprio per affermare il valore informativo di molte pubblicazioni on-line. L’ordinanza del tribunale di Roma è "storica", perché segna il riconoscimento della natura informativa di una parte dei contenuti diffusi attraverso la Rete, alla pari con l’informazione stampata e radiotelevisiva. Se poi questa iscrizione comporti l'estensione delle norme penali a carico dei direttori responsabili, sulla quale hanno espresso opinioni opposte l'avvocato Monti e il professor Malatino, possiamo essere sicuri che la polemica continuerà a lungo.

Devo ancora ricordare l’intervento dell’avvocato Daniele Coliva in materia di diritto d’autore, quello di Cosimo Pasquini sulla necessità di una prospettiva internazionale nei codici di autoregolamentazione e le critiche emerse nella fase finale del dibattito sia sul decreto legislativo 518/92 sulla protezione del software, sia sulla legge 547/93 sul crimine informatico. E chiedo scusa a tutti gli altri intervenuti, che il tempo mi impedisce di citare.

A tutti un grazie. A quelli che oggi sono intervenuti di persona, a tutti quelli che da quasi tre anni hanno dato vita alla discussione telematica. Grazie anche a chi dice che se qualcosa in Italia è cambiato nel campo del diritto delle tecnologie, un piccolo merito va anche al Forum multimediale "La società dell'informazione" primo esempio in Italia di dibattito telematico in materia di diritto, e alla nostra rivista, e ci stimola a proseguire sulla nostra strada con sempre maggior vigore.
La discussione non finisce qui. Continua nel Forum, continua sulla pagine di InterLex, continuerà nei prossimi convegni. Perché, se forse non possiamo più dire che "la tecnologia avanza, il diritto arranca", è anche vero che c'è ancora molta, molta strada da fare per adeguare l'ordinamento giuridico allo sviluppo della società dell'informazione.

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