Pagina pubblicata tra il 1995 e il 2013
Le informazioni potrebbero non essere più valide
Documenti e testi normativi non sono aggiornati

 

 Firma digitale

Firma "elettronica"
La proposta di direttiva della Commissione europea
di Natasha Montanari* - 26.05.98

" Il commercio elettronico possiede tutti i requisiti per divenire la 'chiave di volta' dello sviluppo dell'economia nel prossimo secolo. Ma la sicurezza nelle transazioni è necessaria, se si vuole che questo strumento venga utilizzato in Europa. Una volta adottata, questa direttiva rimuoverà uno degli ostacoli più grandi allo sviluppo del commercio elettronico." (Martin Bangemann)

Bruxelles. Il 13 maggio scorso la Commissione ha adottato una proposta di direttiva con lo scopo di stabilire un quadro normativo affidabile per l'utilizzazione della firma elettronica. La Commissione ha elaborato delle regole minime riguardanti la sicurezza e la responsabilità, in modo di assicurare che la firma elettronica sia riconosciuta in tutta Europa sulla base della libera circolazione dei servizi e del controllo nel paese di origine, principi fondamentali del mercato unico. La servirà ad assicurare la sicurezza nelle transazioni on-line e di stimolare il commercio elettronico con benefici in termini di crescita dell'economia, concorrenza e occupazione.

Ecco gli elementi principali della proposta.

Quadro tecnologicamente neutro: la proposta attribuisce valore legale alla "firma elettronica". Il termine è volutamente generico, per non influenzare la scelta della tecnologia (per esempio: firma digitale, chiave biometrica).

Oggetto: la proposta riguarda l'emissione di certificati al pubblico con lo scopo di identificare il mittente del messaggio elettronico. La normativa però non si applica a gruppi di operatori come Intranet o sistemi bancari, dove una relazione di fiducia esiste già, e quindi non c'è bisogno di regolamentazione.

Valore legale: la firma elettronica non può essere giuridicamente discriminata unicamente sulla base della sua forma: se un certificato ed un'autorità di certificazione soddisfano determinati requisiti, la firma digitale "certificata" beneficerà automaticamente della presunzione legale ed avrà lo stesso valore di una firma autografa. Essa potrà essere utilizzata come prova in un processo.

Requisiti essenziali: la proposta definisce gli elementi essenziali per la certificazione della firma elettronica ed i servizi di certificazione in modo di assicurare un livello minimo di sicurezza e permettere la libera circolazione dei documenti nel mercato unico. Questi requisiti includono la responsabilità personale e l'uso di sistemi di sicurezza affidabili.

Responsabilità: le autorità di certificazione saranno responsabili per il contenuto del certificato. Questo principio assicurerà la libera circolazione dei certificati e delle autorità di certificazione nel mercato unico, stimolerà gli operatori a sviluppare dei sistemi di sicuri ed aumenterà la fiducia del consumatore in questo nuovo strumento di transazione.

Certificazione: il servizio di certificazione può essere offerto senza una preventiva autorizzazione. La tecnologia ed il mercato infatti sono in continua evoluzione e ciò incoraggerà la realizzazione e lo sviluppo di alti livelli di sicurezza al fine di soddisfare le esigenze e le preoccupazioni del consumatore. Gli stati membri sono liberi di stabilire dei sistemi di accreditamento volontari per il servizio di certificazione ed indicare delle misure e dei livelli speciali di sicurezza.

Dimensione internazionale: per facilitare l'uso del commercio elettronico a livello mondiale, la proposta di direttiva include meccanismi per la cooperazione con paesi terzi sul mutuo riconoscimento dei certificati, sulla base di accordi bilaterali e multilaterali.

Nella riunione a livello ministeriale dello scorso 19 maggio, il Consiglio UE ha condiviso i suggerimenti della Commissione riguardanti il rafforzamento della cooperazione internazionale per l'abolizione delle barriere al commercio elettronico. Il Consiglio ha inoltre invitato gli stati membri e la Commissione a coordinare le loro posizioni soprattutto in vista della conferenza ministeriale dell'OCSE che si terrà ad Ottawa il prossimo 7 ottobre. La conferenza sarà focalizzata su quattro aspetti del commercio elettronico: la protezione dei dati personali, la disciplina fiscale, la tutela dei consumatori e la firma elettronica.

* Consulente legale, diritto della Comunità europea, Geater & Co - Bruxelles