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 Attualità

Ci fermiamo qui
di Manlio Cammarata - 14.02.02

Questo è "l'ultimo" numero di InterLex, almeno in questa forma di settimanale di informazione e commento.
Le dimensioni che ha raggiunto questa rivista  (qualcosa come 2.000 pagine on line e oltre 500.000 al mese di diffusione, in costante crescita) impongono un ripensamento dell'intera struttura editoriale.

(continua dalla prima pagina)
Sono passati quasi cinque anni dal primo numero e sette da quando fu concepito il Forum multimediale "La società dell'informazione", la prima discussione sul diritto delle tecnologie apparsa sul Web italiano. La trasformazione del Forum in rivista ha segnato un passaggio importante, non solo perché InterLex è stata il primo periodico via internet formalmente riconosciuto come tale dall'ordinanza di un tribunale, ma soprattutto perché ha allargato a un pubblico molto vasto la conoscenza di una materia fino ad allora confinata in uno stretto ambito di addetti ai lavori, fra l'altro più dediti alle dotte disquisizioni dottrinali che interessati ai problemi emergenti determinati dalla diffusione delle tecnologie.

InterLex è diversa da un normale "sito" e anche dalle riviste giuridiche tradizionali, perché è costruita su una lunga esperienza di giornalismo. Dunque attenta dunque sia ai temi di attualità sia al modo di informare su questi temi e di guidare il lettore verso la comprensione di argomenti complessi, quando non apparentemente astrusi.
Non ci sono nel nostro Paese altre pubblicazioni, né telematiche né cartacee, che si occupino sistematicamente di un insieme di materie come le regole dell'internet, la firma digitale, la tutela dei dati personali, la libertà di espressione on line, le tecnologie nella pubblica amministrazione e così via, con contributi aggiornati e qualificati.

La formula funziona, come dimostrano i numeri, ma il meccanismo rischia di incepparsi perché si basa ancora sul puro volontariato, che non può assicurare a lungo termine la stabilità dei risultati e nemmeno l'indispensabile ritorno economico di quella che è diventata un'attività professionale.
C'è un "modello di business" che deve essere messo a punto e verificato, ci sono programmi di espansione, anche commerciali, che richiedono una struttura editoriale, sia pure minima, e un investimento in risorse umane ed economiche.
Tutto questo impone un complesso lavoro di riorganizzazione, che non può essere condotto insieme alla produzione a tempo pieno della rivista.

Dunque fermarsi è inevitabile. Non si può prevedere oggi quanto durerà  la sospensione della pubblicazione, né quale sarà la soluzione che consentirà a InterLex di ritornare a rendere un servizio utile alla collettività e agli operatori del settore delle Information and Communication Technologies.

Prima di chiudere il discorso è naturale un ringraziamento a tutte le "firme" che hanno fatto della rivista un punto riferimento importante per chi in Italia si occupa degli aspetti normativi dello sviluppo delle tecnologie. Perché un buon progetto editoriale non serve a nulla se non ci sono contenuti validi, capaci di attirare e soddisfare i lettori.
A loro, ai lettori, va l'ultimo ringraziamento. Non solo e non tanto per i moltissimi "clic" sulle nostre pagine, ma anche per il fondamentale contributo di idee racchiuso in migliaia di e-mail giunte in questi anni. Per evidenti motivi solo una piccola parte ha avuto una risposta diretta,  ma tutte sono state preziose per  lo sviluppo dei contenuti.

InterLex tornerà ai suoi lettori, anche se a più lunghi intervalli e con una struttura forse differente da questa, ma pronta a riprendere pubblicazioni regolari quando, e se,  ci saranno le condizioni per realizzare un prodotto editoriale professionale.
Per adesso ci fermiamo qui.