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 Attualità

La corte di appello federale blocca lo special master
di Gerardo D. M. Greco* - 04.02.98

4 febbraio - Nel tardo pomeriggio di lunedi scorso, 2 febbraio, una corte di appello federale ha deciso di bloccare le attività del professor Lawrence Lessig legate alla causa antitrust intentata dal governo statunitense contro Microsoft, di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane. Si tratta di una decisione a sorpresa, che non è stata accompagnata da alcuna spiegazione da parte della corte stessa.
L'evento è stato salutato da Microsoft come una parziale vittoria di una delle diverse fasi in cui sta procedendo la causa già da qualcuno definita come "Il mondo contro Microsoft".

La software house aveva fatto appello, già lo scorso anno, sulla base di due elementi principali. Innanzitutto il signor Lessig, professore di diritto all'Università di Harvard, non sarebbe stato imparziale. A conforto di questa tesi Microsoft aveva portato elementi contenenti possibili espressioni di acredine nei confronti della software house. In una occasione avrebbe espresso l'idea di vendere "l'anima al diavolo" facendo riferimento all'istallazione del programma Internet Explorer di Microsoft piuttosto che il programma concorrente Netscape Navigator, il tutto in un messaggio di posta elettronica spedito ad un dirigente di Netscape. Il professore avrebbe dato successivamente spiegazione di questa espressione affermando che si trattava del titolo di una canzone di Jill Sobule usato semplicemente come anticipazione di una prevedibile reazione di scherno da parte del dirigente di Netscape.
In un'altra occasione, durante una conferenza, il professore avrebbe pronunciato frasi del tipo "In che modo preferite che faccia cadere Microsoft in una possibile causa antitrust?", ma non è certo che la frase possa essere attribuita al professore o a una persona del pubblico. Il giudice Jackson, titolare della causa antitrust, si era già espresso in maniera molto netta riguardo ai motivi di appello, affermando che le accuse di Microsoft erano triviali e diffamatorie, tali da meritare sanzioni se espresse sotto giuramento davanti alla corte.

Il secondo argomento usato da Microsoft nell'appello contro la designazione del prof. Lessig a special master del caso era costituito dal fatto che venissero dati troppi poteri ad un privato cittadino, il professor Lessig, all'interno di una causa in tribunale. La risposta del giudice Jackson è stata in passato di non aver mai incluso, tra i poteri dello special master, alcuna delega in materia di fatto o di diritto.
L'ordine della corte federale è comunque provvisorio. Una decisione finale a questo proposito verrà presa nell'udienza del 21 aprile, la stessa udienza nella quale la stessa corte deciderà dell'altro appello di Microsoft, quello contro la decisione del giudice di primo grado, Jackson, di separare il sistema operativo Windows 95 dal programma Internet Explorer. L'ingiunzione del giudice Jackson è solo uno dei passaggi che hanno fatto più discutere durante la causa antitrust che dovrà decidere in maniera definitiva su questo aspetti e su altre pratiche monopolistiche in riferimento, come ha affermato il Ministro Janet Reno, alla violazione di un accordo del 1995 con il governo statunitense, accordo che concluse, prima si arrivasse ad un processo vero e proprio, un'inchiesta durata quattro anni riguardante possibili pratiche monopolistiche illegali di Microsoft.

* Avvocato e consulente di direzione