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 Attualità

Verso la divisione della Microsoft?
di Edoardo Dezani - 23.02.2000

"Rockfeller e la sua Standard Oil avevano un controllo assoluto sul mercato del petrolio, e non vedo differenze con la situazione attuale della Microsoft", ha affermato il Giudice federale Thomas Penfield Jackson nell'audizione finale iniziatasi ieri pomeriggio a Washington.
Il paragone con la Standard Oil, la compagnia petrolifera la cui divisione diede vita alle sette sorelle nel 1911, era già stato evidenziato da numerosi studiosi, ma il fatto che l'opinione sia condivisa anche dal Giudice porta a credere imminente lo smembramento della Microsoft.

Effettivamente la situazione è simile, perché sia Microsoft sia la Standard Oil hanno goduto di un potere di mercato vicino al 90%; nelle ZEUS news avevamo spiegato come nel caso della Standard Oil la divisione aveva addirittura maggiormente arricchito Rockfeller.
John Warden, avvocato della difesa, ha contrattaccato sostenendo che le imposizioni richieste dal Ministero della Giustizia (per esempio distribuire anche Netscape insieme a Windows 98) sono illegali poiché violerebbero i diritti di copyright della Microsoft.

Poi ha citato una sentenza precedente della Corte d'Appello in cui la vendita gemellata di Internet Explorer 5.0 e Windows 98 era stata dichiarata lecita in quanto rispondente ad un beneficio del consumatore. Pertanto, in nome del bene dei consumatori, Warden ha dedotto che sono leciti anche comportamenti anticoncorrenziali. Al riguardo il Giudice Jackson ha espressamente chiesto a Warden, non dissimulando il suo disaccordo, se quella sentenza avesse attinenza con la causa in giudizio. La risposta affermativa di Warden ha scatenato il Giudice, che si è lanciato in una serie di esempi: sarebbe lecito se il New York Times obbligasse i suoi lettori a comprare anche il giornale della domenica per acquistare quello del lunedì? E sarebbe lecito se una fabbrica di autoarticolati vendesse TIR che possono utilizzare solo un particolare tipo di rimorchi, ovviamente sempre prodotti dalla stessa fabbrica?

Warden ha risposto che quelli sarebbero comportamenti illegali, ma non si applicano al caso della Microsoft perché gli utenti possono comunque installare altri browser sul loro computer.
La seduta è stata sospesa e dovrebbe riprendere con l'analisi di Warden su altre sentenze della Corte Suprema che avallano l'operato di Microsoft.
Intanto Bill Gates continua a rilasciare dichiarazioni intransigenti, che in pratica hanno causato il naufragare delle trattative extragiudiziali: in un'intervista ha detto che non accetterà né una divisione né di rendere disponibile il codice di Windows, sottolineando che "la segretezza del codice è una delle ragioni della sua affidabilità".