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 Tutela dei dati personali - Legge 675/96

Comunicato stampa del Comitato Vittime della Sip-Telecom
21.10.99

Padova, 18 ottobre 1999

Oggetto: Oscuramento delle documentazione bollette telefoniche: il Garante per la "privacy" sbugiardato dall'Europa.

Il Garante per la Privacy, On. Stefano Rodotà, alle numerosissime proteste degli abbonati telefonici, in seguito all'oscuramento obbligatorio delle ultime tre cifre dei numeri telefonici nella documentazione delle bollette, introdotto con il comma 3 dell'art.5 del Decreto Legislativo 13 maggio 1998 n.171, aveva finora giustificato tale provvedimento come un'imposizione della normativa europea. La nostra Associazione aveva subito evidenziato la "bugia" raccontata agli italiani, solo per giustificare un assurdo provvedimento che negava di fatto la trasparenza nelle bollette. Infatti la Direttiva Europea (97/66/CE) non parla assolutamente di "obbligo" ma bensì di una "possibilita'".

Finalmente, anche la Direzione Generale XIII della Commissione Europea è intervenuta (nota dell'11-05-99), ritenendo "una limitazione eccessiva" l'oscuramento delle ultime cifre dei numeri chiamati, poiché rende "difficile la verifica degli addebiti e riduce così la trasparenza delle fatturazioni a danno dei consumatori". La Commissione Europea chiede pertanto una modifica alla norma, in modo da consentire il "mascheramento" delle ultime tre cifre, "solo su esplicita richiesta dell'abbonato".

Ma, come si sa, i nostri politici ed i vari Enti preposti al controllo, sempre pronti a fare marcia indietro e a rinnegare leggi emanate quando sono giuste e a tutela dei cittadini, diventano improvvisamente rigidi quando si tratta di modificare provvedimenti iniqui e riconoscere i propri errori. E' la classica mania degli italiani: quando sbagliano, non solo non vogliono ammettere l'errore, ma vogliono farsene pure un merito!

Ricordiamo che è stata proprio Telecom Italia, con la "Documentazione sperimentale sopra i 4 scatti", ad introdurre in Italia, ancora molto prima del D.Lgs. 171/98, l'oscuramento delle ultime cifre. Quindi il Governo italiano, con l'aggiunta del "malfamato" capoverso "In ogni caso nella documentazione fornita all'abbonato non sono evidenziate le ultime tre cifre del numero chiamato", non ha fatto che "ratificare" e legalizzare ciò che Telecom Italia aveva già deciso, alla faccia della trasparenza e del diritto degli abbonati a verificare la fattura. Lo scopo primario era stemperare l'effetto della documentazione integrale (cioè di TUTTE le chiamate, e non solo quelle superiori ai 4 scatti) che il Concessionario monopolista era finalmente obbligato a consegnare, su richiesta dell'abbonato, in base alla normativa europea ed italiana. E il Garante, alle numerosissime proteste degli italiani, si era subito messo a caccia di inconsistenti pretesti per giustificare questo capoverso spurio.

Ma che fa ora il nostro (?) caro Garante, invece che adeguarsi alle indicazioni della Commissione Europea? Dopo aver cercato di giustificare le scelte italiane con vacui e pomposi paroloni (ragionevolezza e funzionalità della norma, esame comparato delle scelte in corso di maturazione, modalità più opportune per recepire il diritto comunitario in materia, analizzare le disarmonie e le difficoltà sorte in sede di attuazione), che hanno un solo scopo - menare il can per l'aia -, con acrobazie degne del migliore arrampicatore sugli specchi, in soldoni ci viene dire: "Cari Italiani, noi siamo stati più bravi dell'Europa. Infatti, abbiamo messo 'cintura e bretelle'! Così le braghe Telecom non le perde mai, e gli Italiani non vedono quello che sta sotto!".

E, come ha fatto finora, quando non sa più che pesci pigliare, il Garante va a tirar fuoni ciò che nella normativa proprio non c'è: "il diritto alla privacy del chiamato" e la "riduzione dei dati in circolazione". Chiediamoci infatti quale "pericolo" per la privacy possa costituire un informe elenco di numeri telefonici ed orari, privi di qualsiasi indicazione relativa al chiamante (che può essere diverso dall'abbonato) ed al chiamato, che arriva in busta chiusa all'abbonato (il "Pantalone" che paga) e che serve solamente a quest'ultimo, sotto la sua responsabilità, per verificare la fattura. Quando invece negli elenchi telefonici (che sono pubblici), un qualsiasi cittadino puo trovare, in ordine alfabetico, cognomi e nomi, con accanto indirizzo completo, prefisso e numero telefonico di qualsiasi "chiamato". Non sarebbe prioritario, allora, oscurare con asterischi gli elenchi telefonici anziché le bollette?

Ma allora quello che si vuol tutelare è veramente la "privacy" del cittadino, o la "libertà di fatturazione" di qualche spregiudicato Gestore telefonico?

Per il Comitato Vittime della Sip-Telecom
Il Presidente
Ing. Lorenzo Filippi