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 Tutela dei dati personali - Legge 675/96

Superman, Medioman e la privacy possibile
di Marco Maglio* - 17.01.02

Una privacy possibile: in sintesi commenterei così l'effetto che il decreto legislativo, approvato a fine anno dal Governo in veste di legislatore delegato, potrebbe generare rispetto all'annoso tema della tutela dei dati personali. In questi anni la privacy, anche a causa dell'impetuoso sviluppo tecnologico, è diventata un baluardo di civiltà e il vero presupposto della libertà individuale. Tuttavia ci si è abituati a considerare le regole su questo tema come norme importanti ma di difficile applicazione in concreto.

Ricordo che all'indomani dell'entrata in vigore della legge sulla privacy qualcuno, con ironia mista a scetticismo, arrivò a scomodare i Supereroi, sostenendo che solo Superman in persona, con i suoi poteri sovraumani, avrebbe potuto assicurare davvero il rispetto delle regole emanate nel 1996 dalle nostre Camere sulla base di una impegnativa direttiva dell'Unione europea. C'è da dire che l'immagine, poco istituzionale, di un Garante in mantellina non ebbe molto successo, grazie anche all'equilibrio usato in questi anni da chi ha gestito l'applicazione della normativa. Ma è certo che le sacche di disapplicazione della legge, Superman o non Superman, sono tuttora rilevanti.

Peraltro il nostro non sembra più il tempo di supereroi. Domina lo scetticismo, il timore per il futuro ed il minimalismo. Anzi, a giudicare dalle tendenze emerse quest'anno da "Il grande fratello", un programma televisivo che con la privacy dimostra di avere relazioni piuttosto conflittuali, siamo ormai in piena epoca di "Medioman". Cercando di trarre da questo qualche segnale grossolano delle tendenze sociologicamente dominanti sembra che oggi piaccia ciò che è a misura di uomo medio e dia maggiore affidabilità ciò che è ordinario, comune.
Sembrerebbe che anche la privacy risenta di questa tendenza e leggendo in controluce le nuove norme sembra che da una visione totalizzante si sia passati - giustamente - ad un modello che tiene conto della realtà e che cerca di risolvere il problema centrale della reale efficacia delle regole.

Ora, a seguito delle modifiche all'attuale normativa approvate dal Governo il 21 dicembre 2001, potremo finalmente affrontare il tema della riservatezza con il giusto equilibrio. La privacy potrà diventare davvero una leva per sviluppare il mercato della comunicazione interattiva, innalzando la soglia di fiducia del cittadino nei confronti delle aziende.
Intendiamoci subito: nessuno sconto è stato fatto rispetto all'impostazione alla quale dovremmo esserci abituati. La privacy resta un argomento delicatissimo e trattato con estremo rigore dalle nostre istituzioni. Ma cambia l'approccio, diventando più europeo, meglio modulato, basato meno sul formalismo e più sulla sostanza.

Sanzioni più efficaci, previsioni di legge di buon senso più facilmente applicabili che in passato e giusto riconoscimento al ruolo dell'autodisciplina. Inoltre avranno un giusto ruolo i servizi di cancellazione centralizzati, che permettono a chi non vuole ricevere messaggi promozionali di iscriversi in appositi elenchi che dovranno essere obbligatoriamente consultati da chi vuole inviare messaggi indirizzati.
Viene poi dato il giusto riconoscimento al principio del bilanciamento di interessi, cioè al fatto che in generale il Garante potrà stabilire se il diritto alla riservatezza del singolo debba, sempre ed in ogni caso, essere tutelato attraverso il necessario previo consenso dell'interessato, anche a discapito di un prevalente interesse legittimo del soggetto che decide di trattare dati personali: in pratica è una valvola di sicurezza già esistente in molte legislazioni europee che, se usata con equilibrio, permetterà di evitare le applicazioni troppo rigide delle norme che hanno spesso reso la privacy un territorio impervio e ricco di paradossi.

Ma dopo che le nuove regole andranno in porto non ci sono più scuse: adeguarsi alla privacy è necessario e possibile. Non sono ammesse deroghe o lassismi. Indietro non si torna. Un nuovo tassello per l'affermazione della cultura della riservatezza nel nostro paese si appresta ad essere collocato. E dopo cinque anni di privacy, tra paradossi e leggende metropolitane, questa mi sembra che sia davvero una buona notizia, ricca di auspici di sviluppo nel futuro che ci attende.

Le principali novità

Ma resta una domanda di fondo: la privacy resterà un nodo nella Rete o le correzioni introdotte dal Governo scioglieranno molti problemi per chi tratta dati personali in Internet? E' difficile dare una risposta che non si basi su meri pregiudizi. Quel che è certo e che l'approvazione definitiva delle variazioni da parte del Governo è avvenuta il 21 dicembre 2001. Le modifiche entreranno in vigore il 1° febbraio 2002. Come cambierà la legge? Ecco in estrema sintesi il senso delle modifiche di maggiore interesse per gli operatori della comunicazione interattiva:

Semplificazione del regime delle notificazioni. E' prevista la possibilità di indicare nella notifica semplicemente il rappresentante del titolare nel territorio dello Stato e di almeno un responsabile, da indicare nel soggetto eventualmente designato per l'esercizio dei diritti di cancellazione, integrazione, modificazione e di accesso ai dati. Non si dovranno più indicare tutti i responsabili, provvedendo ad effettuare una nuova notifica a seguito dell'inserimento di un altro soggetto quale responsabile del trattamento. Questo semplificherà molto i rapporti con le società di servizi, faciliterà l'outsourcing, e renderà meno frequente l'invio di una nuova notificazione a seguito della variazione di un fornitore .

Descrizione semplificata dei responsabili da indicare nell'informativa da rendere agli interessati. Non sarà più necessario indicare nell'informativa tutti i responsabili. Basterà dare notizia almeno di un responsabile, indicando il sito internet o le modalità alternative per conoscere in modo agevole l'elenco aggiornato dei responsabili. Viene così recepita la prassi utilizzata per rendere più semplice e concisa l'informativa. Niente più zone d'ombra o informative disinvolte. Scomparirà una delle più evidenti differenze tra la lettera della legge e la sua applicazione nella prassi.

Introduzione della cosiddetta clausola del bilanciamento di interessi per il trattamento e la comunicazione di dati. Viene introdotta un'importante eccezione all'obbligo del consenso preventivo dell'interessato, documentato per iscritto: niente consenso se il trattamento è necessario per perseguire un legittimo interesse del titolare o di un terzo destinatario dei dati e qualora non prevalgano i diritti e le libertà fondamentali, la dignità o un legittimo interesse dell'interessato. Al Garante il compito di definire le ipotesi in cui il consenso non è necessario per tutelare davvero la riservatezza dell'interessato.

Ampia depenalizzazione delle condotte illecite previste dalla legge. Si attenua il ricorso all'azione penale ma viene pesantemente inasprito il regime delle sanzioni pecuniarie. Chi non rispetta la legge pagherà a caro prezzo dimenticanze e disinvolture. Ma il rischio carcere si attenua.

Ruolo essenziale dell'autodisciplina. Il Garante promuoverà entro il 30 giugno 2002 la sottoscrizione di codici di deontologia e di buona condotta per i soggetti pubblici e privati che trattano dati personali, in particolare per il settore della comunicazione interattiva e del marketing. Nei casi in cui il trattamento non richiede il consenso dell'interessato i codici prevederanno forme semplificate per manifestare l'eventuale dichiarazione di ognuno di noi di non voler ricevere determinate comunicazioni. Il ricorso ai cosiddetti sistemi di cancellazione centralizzati multicanali (il riferimento è al servizio gratuito"CANCELLAMI", www.cancellami.it) sarà davvero un vantaggio competitivo per le aziende che decideranno di usare questo strumento.

(*) Avvocato in Milano - Professore di diritto privato dei consumi e del marketing